E’notizia attualissima che Airbus, uno dei due colossi del mercato aereospaziale mondiale, abbia subito nei giorni scorsi un grave attacco informatico che ha coinvolto i dati personali di moltissimi dei suoi dipendenti Europei.
Pur confermando, in una nota, che l’attacco avrebbe coinvolto solo ed esclusivamente “contatti professionali e di dettagli di identificazione IT - il c.d. “Commercial Aircrafr Sistem” e che, pertanto, non avrebbe avuto ripercussioni sullo svolgimento dei processi aziendali riguardando, senza dubbio il data breach che ha coinvolto l’azienda è stato, senza dubbio, di portata.
La Airbus per il momento si difende annunciando di essersi comportata secondo i protocolli imposti dal GDPR nel caso di attacco informatico, informando tempestivamente tutti i dipendenti potenzialmente coinvolti.
La vicenda di Airbus, l’ultima di una lunga serie di data breach di risonanza internazionale mette fa riflettere gli specialisti del settore sul fatto che sia sempre più allarmante il susseguirsi sistematico degli attacchi ai dati sensibili delle grandi realtà economiche mondiali.
Il cyberspionaggio, come mette in luce l’ultima edizione dell’Osservatorio Information security & privacy della School of management del politecnico di Milano, di prossima presentazione, rappresenta la vera nuova emergenza che imprese private e pubbliche amministrazione devono imparare a fronteggiare, insieme allo spionaggio industriale e alla difesa della proprietà intellettuale.
L’Osservatorio, poi, fotografando la realtà italiana evidenzia da un lato la difficoltà per le aziende di piccole e medie dimensioni di adeguamento alle nuove regole per la protezione dei dati personali, dall’altra parte la crescente appetibilità di questi ultimi sul mercato internazionale.
L’unico modo per far fronte ai data breach, senza dubbio, è la sensibilizzazione all’adeguamento al GDPR e lo sviluppo di sistemi informatici capaci di arginare il fenomeno.